REFERENDUM: UN INVITO ALL’ASTENSIONE PER UN FUTURO GENERATIVO DEL LAVORO.

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Il contesto attuale del mercato del lavoro italiano è caratterizzato da una complessità senza precedenti, che non può essere liquidata con risposte binarie e semplicistiche. Confintesa, in coerenza con la sua visione di un sindacato “diverso”, organico e generativo, invita all’astensione in occasione dei quesiti referendari dell’8-9 giugno. Questa non è una scelta di passività, ma un chiaro messaggio per affermare la necessità di cambiare le regole del gioco, rifiutando la logica anacronistica che ci costringe a scegliere tra la “padella e la brace”. 

Oltre la Contrapposizione: Comprendere la complessità del Mercato del Lavoro
Per Confintesa, la materia del mercato del lavoro possiede un livello di complessità tale che tentare di risolverla attraverso quattro quesiti che ci riportano indietro nel tempo è non solo anacronistico, ma irresponsabile. Il referendum stesso, infatti, rinnova un messaggio tossico e polarizzante: la logica, fuori dal tempo, di una contrapposizione fra Capitale e Lavoro.
La nostra visione moderna riconosce che i problemi delle aziende e quelli dei lavoratori sono complementari e speculari, non antagonisti. Un’azienda senza profitti è un problema anche per il lavoratore. Costruire soluzioni concrete e innovative significa uscire dai residui dell’Ottocento in cui abbiamo navigato negli ultimi 30 anni, superando la logica del “braccio di ferro” per un approccio orientato a soluzioni “win-win” dove la crescita aziendale porta benefici ai lavoratori.
È compito e responsabilità della Politica assumere una visione strategica e utilizzare strumenti adeguati ad affrontare sistemi complessi. Non si può pensare che problemi così articolati si risolvano con un referendum. 

La Responsabilità del Sindacato: Costruire il Futuro, Non Rincorrere il Passato
Confintesa ritiene grave che l’idea del referendum sia nata proprio in seno al mondo sindacale, che dovrebbe essere il primo a spingere la politica e il mercato del lavoro verso l’evoluzione che necessita di un piglio pratico anziché vuota retorica. La nostra opera deve essere orientata a migliorare le condizioni di lavoro in ottica di sviluppo economico e a garantire una redistribuzione equa e solidale della ricchezza.
Il mercato del lavoro è un contesto dinamico. Se non pensiamo a un sistema in cui aziende che crescono possano offrire garanzie lavorative eque e giuste, e in cui lo stato sociale sia efficiente nella transizione dei lavoratori da realtà esauste, stiamo parlando di storia, non di contemporaneità. La nostra pressione deve essere orientata verso la politica affinché si occupi di ciò, senza scaricare sulle persone l’onere di scelte difficili. 

Analisi dei Quesiti: Perché l’astensione è l’unica scelta coerente:
Confintesa invita all’astensione per ciascuno dei quesiti, perché ognuno di essi rappresenta una semplificazione eccessiva o un tentativo di regredire in un contesto che esige evoluzione: 

  1. «Contratto di lavoro a tutele crescenti – Disciplina dei licenziamenti illegittimi: Abrogazione» 
    Confintesa ritiene che affrontare la complessità della disciplina dei licenziamenti richieda un approccio più “organico” e “generativo” rispetto a una semplice abrogazione. Sebbene condivida l’obiettivo di rafforzare la tutela dei lavoratori contro i licenziamenti ingiustificati, Confintesa esprime preoccupazione per un ritorno acritico al passato, che potrebbe non essere la risposta più efficace alle attuali dinamiche del mercato del lavoro. L’astensione è motivata dalla convinzione che sia necessario un intervento più articolato, che combini il rafforzamento delle tutele con la promozione di strumenti di conciliazione, mediazione e riqualificazione, e con politiche attive del lavoro che favoriscano la stabilità occupazionale e la crescita professionale. 
  2. «Piccole imprese – Licenziamenti e relativa indennità: Abrogazione parziale» 
    Confintesa è consapevole delle specificità e delle fragilità delle piccole imprese e non ritiene che la soluzione consista nell’eliminare a priori i limiti all’indennizzo per i licenziamenti illegittimi. Un approccio “organico” e “generativo” suggerirebbe di adottare un sistema di tutele e di sostegni calibrato sulle diverse dimensioni aziendali, promuovendo al contempo la responsabilità sociale delle imprese e la cultura del dialogo sociale. L’astensione è motivata dalla volontà di evitare soluzioni semplicistiche che rischiano di creare squilibri e di non affrontare in modo efficace le reali esigenze del tessuto produttivo italiano. 
  3. «Abrogazione parziale di norme in materia di apposizione di termine al contratto di lavoro subordinato, durata massima e condizioni per proroghe e rinnovi» 
    Confintesa condivide l’obiettivo di contrastare l’abuso dei contratti a termine e di promuovere la stabilità occupazionale. Tuttavia, esprime dubbi sull’efficacia di un’abrogazione parziale delle norme, che potrebbe non essere sufficiente a risolvere il problema della precarietà. Un approccio “generativo” e orientato al futuro implica la creazione di un sistema integrato di politiche attive del lavoro, incentivi alle assunzioni a tempo indeterminato e una contrattazione collettiva efficace, che definisca regole chiare e trasparenti per l’utilizzo dei contratti a termine, garantendo al contempo la flessibilità necessaria alle imprese. L’astensione è motivata dalla convinzione che solo un intervento complessivo e ben calibrato possa produrre risultati duraturi. 
  4. «Esclusione della responsabilità solidale del committente, dell’appaltatore e del subappaltatore per infortuni subiti dal lavoratore dipendente di impresa appaltatrice o subappaltatrice, come conseguenza dei rischi specifici propri dell’attività delle imprese appaltatrici o subappaltatrici: Abrogazione» 
    La sicurezza sul lavoro è un valore non negoziabile. Confintesa, pur comprendendo le dinamiche complesse delle filiere produttive, non ritiene che l’abrogazione di una limitazione della responsabilità solidale sia la risposta più efficace. Un approccio “organico” e “generativo” richiede un impegno sistematico per rafforzare la prevenzione, i controlli e le sanzioni, e per promuovere una cultura della sicurezza condivisa tra tutti gli attori della filiera. 
  5. «Cittadinanza italiana: Dimezzamento da 10 a 5 anni dei tempi di residenza legale in Italia dello straniero maggiorenne extracomunitario per la richiesta di concessione della cittadinanza italiana» 
    Confintesa è favorevole all’integrazione e al riconoscimento dei diritti civili, ma ritiene che il tema della cittadinanza sia complesso e richieda un approccio olistico che implichi la costruzione di un percorso di integrazione multidimensionale, che comprenda non solo la durata della residenza, ma anche l’apprendimento della lingua e dei valori costituzionali, l’inserimento lavorativo e sociale, e la partecipazione attiva alla vita della comunità. L’astensione è motivata dalla convinzione che la semplificazione dei tempi di residenza, pur auspicabile, debba essere accompagnata da politiche attive che favoriscano una reale inclusione e coesione sociale. 

L’Astensione come segnale per il Futuro
Pertanto, l’invito all’astensione di Confintesa è un segnale forte per indicare la necessità di cambiare le regole del gioco, non solo di modificare quelle esistenti. È un rifiuto della logica binaria che costringe a scegliere tra alternative inadeguate, entrambe ancorate a visioni del passato.
Siamo chiamati a superare la miopia delle soluzioni immediate e a lavorare per strumenti moderni e adeguati alla complessità. La nostra missione è far evolvere il mercato del lavoro, superando le rigidità che ne impediscono lo sviluppo e la modernizzazione. Solo così potremo costruire un futuro in cui le aziende che crescono siano in grado di offrire garanzie lavorative eque e giuste, in un contesto di sviluppo economico sostenibile. 


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FONTE: WWW.CONFINTESA.IT


 

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