118, IN PERICOLO CENTINAIA POSTI LAVORO

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Da indiscrezioni raccolte, l’Assessorato dell’Economia e quello della Salute della Regione Siciliana, non hanno intenzione di sottoscrivere il contratto di servizio del 118 siciliano prima di aver confrontato la sostenibilità degli attuali costi di gestione con i costi standard ed i benchmark dei prezzi di mercato. Nessun problema se si vogliono rivedere sui costi accessori del servizio, ma non si può pensare di agire sulle retribuzioni dei lavoratori.

Ricordiamo che la Seus – SCpA (la società che si occupa del servizio) non vende beni di consumo, ma servizi essenziali per la salute del cittadino, il cui standard di efficienza deve restare all’altezza delle aspettative dei cittadini“.

Così Domenico Amato, Segretario Generale della Federazione Confintesa Sanità, che aggiunge: “Ricordiamo che questa struttura ha già applicato una severa spending review su tutte le voci di spesa, fino ad arrivare ad un demansionamento selvaggio di tutti i quadri aziendali intermedi, censurati poi dai vari Tribunali del lavoro, che hanno dato ragione ai lavoratori. Altro risparmio forzato è stata l’eliminazione delle figure del Direttore Amministrativo e del Direttore Sanitario, oltre che, da ben due anni, della figura del Direttore Generale mentre i lavoratori della Seus hanno già contribuito al risparmio quando, nel passaggio dalla Sise alla Seus, hanno rinunciato spontaneamente a cifre ingenti sull’altare del risparmio di spesa“, conclude Amato.


 

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