Comunicato Confintesa Palermo del 05/04/2016
Confintesa Telecomunicazioni denuncia l’immobilismo regionale sulla vertenza Almaviva, ormai il problema si trascina da più di tre anni ed è esploso in tutta la sua gravità il 21 marzo con la comunicazione dell’avvio delle procedure ex lege 223/91.
La regione è stata silente per troppo tempo, sono stati predisposti alcuni tavoli, di cui uno tecnico all’Assessorato alle attività produttive, ma cosa hanno prodotto? Ad oggi nulla!!!
Ci fa piacere che per i lavoratori di Gela e Termini Imerese (anche loro per lungo tempo abbandonati dalla politica regionale), siano stati trovati dei fondi per gli ammortizzatori sociali in deroga per l’anno 2016, ma ci si chiede se non era il caso di intervenire prima e se lo stesso ed altro sarà fatto per i lavoratori di Almaviva.
1670 esuberi a Palermo non sono sostenibili, l’economia dell’intera provincia ne soffrirebbe, tali licenziamenti andrebbero a contrarre la spesa e conseguentemente la crisi si estenderebbe alle varie attività commerciali innescando un effetto a catena.
Il governo regionale, per le sue competenze, si deve rendere parte attiva per la risoluzione del problema sociale che si è generato, agendo sull’azienda, sul governo centrale, sui committenti, nonché applicando le norme regionali di settore. In particolare ci si riferisce all’art. 2 co. 5 della legge 4/2006, infatti l’azienda Almaviva ha stabilizzato nel 2002 circa 300 lavoratori provenienti dal bacino lsu (di cui circa 150 ancora presenti in azienda), tali lavoratori potrebbero rientrare nel bacino, il tutto al fine di tutelare sia i lavoratori direttamente interessati (ex lsu) che gli altri lavoratori poiché l’azienda, a seguito di tale fuoriuscita, vedrebbe diminuire l’aggravio di spese, permettendole così, insieme ad altre azioni, la persistenza concorrenziale nel mercato.
La Segreteria Regionale Confintesa Palermo