Comunicato Stampa Confintesa Telecomunicazioni Palermo del 03/06/2016

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Palermo lì, 3 giugno 2016

Riflettiamo insieme

Dopo una estenuante trattativa, il 31 maggio è stato sottoscritto l’accordo con l’azienda.

Un secondo dopo la firma, i commentatori si sono divisi tra chi afferma che l’accordo sia splendido e che pone le basi per un tranquillo futuro e coloro che sin da subito lo hanno bocciato, sostenendo che sia tutto da buttare.

Analizziamo gli elementi positivi e quelli negativi:

Punti positivi:

  1. Revoca della procedura di licenziamento collettivo;
  2. Nel caso di commesse gemelle, i picchi di attività saranno gestiti dalle sedi in solidarietà;
  3. L’azienda anticipa ai Lavoratori il contributo di solidarietà e garantisce il bonus “Renzi”;
  4. Ulteriori 12 mesi di ammortizzatori sociali nel caso in cui il governo non abbia ancora risolto le criticità del settore;
  5. Riduzione su base trimestrale non inferiore al 5% delle misure di sostegno al reddito, incrementando i volumi sino al raggiungimento del 20%;
  6. Niente cds orizzontale per i part time 5 e 6 ore;
  7. Mantenimento del sito di via Marcellini;
  8. Le regioni finanzieranno programmi di formazione e riqualificazione professionale dei Lavoratori;
  9. Tavolo mensile al Mise per monitorare la situazione occupazionale e produttiva aziendale.

Punti negativi:

  1. Solidarietà soltanto a Palermo, Roma e Napoli con certificazione di esuberi strutturali per soli questi centri pari al 20% della forza lavoro oggi impegnata;
  2. Sottoscrizione entro 6 mesi di un accordo in merito alla “gestione della qualità, della produttività e dell’analisi del contatto”.

Qual è il bilancio ? Se dovessimo basarci sulla quantità vincerebbe a mani basse l’accordo, 9 punti positivi e soltanto 2 negativi, ma il peso specifico dei 2 punti negativi è parecchio alto.

Sicuramente il NO referendario ha dimostrato che un accordo migliore di quello precedentemente proposto fosse possibile (per alcuni, invece, era il migliore possibile ed a quello occorreva tornare !! ), in conclusioni quindi l’accordo ci soddisfa ?

No, non ci soddisfa perché qui l’unico perdente è il Lavoratore che ha comprato tempo con la propria busta paga, senza avere la certezza che alla fine di questi 18 mesi il problema venga risolto.

Chi ha permesso tutto ciò ?

  • Sicuramente chi ci ha raccontato che votare SI ci avrebbe salvati e che quindi si riteneva già soddisfatto di quanto “NON AVEVA FATTO” in precedenza;
  • Il Governo, che ha fatto di tutto per sottacere la vertenza Almaviva per poi un secondo dopo la firma dell’accordo, strombazzare ai quattro venti che Super Renzi, anche questa volta con i suoi super poteri ha risolto l’ennesimo problema. A fronte di perdite certe per i Lavoratori (ricordiamo che gli ammortizzatori sociali ridurranno il reddito), ha soltanto promesso che nei prossimi 18 mesi riordinerà il settore (sarà vero e come lo riordinerà?);
  • La regione Sicilia. Che fine ha fatto? Era talmente attenta alla vertenza che non era presente alla firma dell’accordo!! Non ha prodotto o proposto nulla! Dall’accordo nasce un impegno a finanziarla formazione e la riqualificazione del personale, ma lo farà? Ricordiamo che sarebbe dovuta intervenire immediatamente ed applicare la legge 4/2006 secondo le modalità previste dalla circolare n. 95/2009 a tutela diretta dei Lavoratori ex lsu stabilizzati nel 2002 da Almaviva e contestualmente a tutela indiretta di tutti gli altri Lavoratori che privi di tutela sarebbero stati e se non si risolve il problema saranno i primi a rischiare il licenziamento. Cosa ha fatto la regione ? Nulla;
  • Infine, nel rivolgere un plauso ai Lavoratori che hanno lottato insieme a noi scioperando e manifestando, non possiamo esimerci di ricordare a tutti gli altri Lavoratori che per ambire ad un migliore accordo sarebbero occorsi i numeri!! Eravamo circa 600 alle manifestazioni, un ottimo risultato, ma dove erano gli altri 2.600 Lavoratori ? Solo uniti e compatti avremmo potuto pressare più efficacemente sulle istituzioni e sull’azienda per un accordo migliore.

Preme evidenziare che con la sottoscrizione di questo accordo è emerso chiaramente quanto gli esuberi dichiarati dall’azienda fossero gonfiati, poiché non si spiegherebbe altrimenti la struttura stessa dell’accordo.

Che fare ? Oggi ci ritroviamo un accordo che non ci piace e che non avremmo voluto, ma è stato sottoscritto, a questo punto nostro compito sarà continuare a lottare per i prossimi 18 mesi e verificare la corretta applicazione dello stesso, nonché pressare sulla regione in particolare, e sulle istituzioni in generale, affinché si assumano le proprie responsabilità.

La mobilitazione dei Lavoratori non deve venire meno, dovremo continuare a riunirci per individuare proposte ed azioni condivise da mettere in atto, occorre dare vita ad una nuova forma di sindacato partecipata, dove i Lavoratori possano essere soggetti attivi e non passivi.

Confintesa Palermo


 

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