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C O M U N I C A T O   S T A M P A

Confintesa Palermo

Ormai era nell’aria da mesi, anche se i proclami riecheggiavano da anni, ieri in data 21\03\2016, la primavera per i lavoratori di Almaviva è arrivata con un brivido di freddo, mentre a Palermo soffiava forte e caldo il vento di scirocco,

Almaviva ha reso ufficiali il numero degli esuberi e sono ben 1.670, un disastro sociale dalle dimensioni pari alla FIAT ed alla Keller, i cui lavoratori sono ancora nel limbo della disoccupazione e della precarietà sociale. Almaviva un colosso da 12.000 dipendenti solo nel settore Telecomunicazioni, l’evoluzione occupazionale a fine anni 90, innovazione e tecnologia, comunicazione e consulenza, un fenomeno senza pari, ma come tutti i fenomeni in Italia destinato a spegnersi lentamente. Il perché e da ricercarsi un po’ ovunque, nelle imprese che applicano la delocalizzazione abbassando il costo del lavoro e partecipano cosi a gare con il massimo dei ribassi possibili (fenomeno che si sta tentando di arginare), al governo che rende possibile l’applicazione di nuove tipologie di contratti, che di fatti alle aziende di nuova costituzione o alle aziende che lavorano con la delocalizzazione consente di assumere persone con il minimo dei costi ed anche lì l’effetto è lo stesso..

Anche Almaviva ha avuto i suoi aiuti sociali, in Sicilia ha assunto LSU attraverso un azione di sgravi e di incentivi, ha utilizzato finchè possibile gli ammortizzatori sociali e come un cane che si morde la coda, oggi non potendone più usufruire, altre aziende gioiscono virtuose dei suddetti aiuti.  Viviamo in un mercato senza controllo, dove non esiste né la competenza né il monitoraggio del fenomeno, dove chi ne paga le conseguenze è solo la gente, vittime di una macelleria sociale senza controllo.

In Sicilia, per portare un esempio che rende l’idea, ogni qualvolta cominciava un interlocuzione con un assessore, dopo pochi mesi il presidente della regione lo aveva già cambiato e dovevamo ogni volta cominciare da capo a rispiegare il problema e riportare avanti la lotta alla sopravvivenza per questi lavoratori, ai quali in fase di campagna elettorale tutti erano interessati.  Vittime si del mercato ma ancor di più di una politica cinica ed incompetente. Oggi è prioritario combattere per arginare questo fenomeno a cui molti artisti e tanta gente di cultura, Palermitani e non, stanno dando la loro solidarietà con lo spot: #IO SONO ALMAVIVA, tanti vicino a questi lavoratori che da anni urlano alla politica gridando aiuto, ma come sempre, se non si arriva a perdere qualcosa di importante nulla si muove.

Tutta Confintesa è a fianco dei i lavoratori Almaviva e farà quanto dovuto per riuscire con ogni mezzo ad aiutare e lottare al fianco dei colleghi, attivando fin da subito un giro di interlocuzioni atte a comprendere ogni strada perseguibile affinchè neanche un solo lavoratore perda il suo posto.

Il Segretario Reggente di Palermo

                 Daniele Ruisi


 

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